Un mondo decisamente affascinante, oggi sotto la nostra lente ci sono i sottotitoli e la sottotitolazione.
Quante volte ci sarà successo di vedere un film o una serie, un documentario o un reportage in lingua straniera e sottotitolato? Cosa c’è dietro a questa disciplina? Come opera il traduttore audiovisivo?
I programmi
Abbiamo a disposizione numerosi programmi per sottotitolare, in rete se ne trovano facilmente diversi gratuiti, come ad esempio Aegisub e Subtitle Edit, e a pagamento. Difficile decidere quale sia il migliore. In linea generale non esiste un programma per eccellenza adatto e amato da tutti. Ciascun professionista prediligerà quello più consono al proprio modo di lavorare o semplicemente il programma con il quale ha più dimestichezza.
Il processo di traduzione audiovisiva
Così come per i programmi di sottotitolazione anche le procedure e il processo produttivo possono variare da un sottotitolista all’altro.
Solitamente è consigliato iniziare visionando (e soprattutto ascoltando) attentamente e per intero il filmato da sottotitolare, così da avere ben chiaro l’argomento, le vicende ed eventuali sviluppi che nasceranno con il trascorrere dei minuti. Un quadro generale, così come per la traduzione, è il punto di partenza per eccellenza.
Poi, sempre in base al filmato sul quale lavoreremo, ci sarà una fase di documentazione finalizzata alla piena comprensione dell’argomento in oggetto (nel caso delle serie tv, ad esempio, un ripasso è sempre consigliato!)
Una volta pronti e preparati si passerà alla traduzione e sottotitolazione del filmato. Avvalendoci dei sopracitati programmi analizzeremo frase per frase, segmento per segmento, i dialoghi (o monologhi) traducendoli nella nostra lingua d’arrivo, e inserendoli direttamente nel filmato.
Regole e standard
Il font, il numero di caratteri per riga e le disposizioni sintattiche vengono solitamente forniti dall’agenzia, nel caso non lavorassimo direttamente per un cliente, altrimenti vi sono diverse regole e standard da seguire, anche se la massima sarà sempre quella di permettere una piena comprensione e fruizione del filmato finale al fine di non confondere lo spettatore, ad esempio sincronizzando il parlato con il sottotitolo o specificando tramite trattino (“-“) chi dice cosa durante una conversazione, evitando così di impiegare per troppo tempo il fruitore finale nella lettura.
Una traduzione subordinata
Occorre ricordare che i sottotitoli e la sottotitolazione rientrano nel campo delle traduzioni vincolate, dipendenti quindi da fattori extra testuali (nel nostro caso audio e video), per i quali occorre aggiustare il sottotitolo in base alla locuzione (sonora) e alla scena in atto. Per questo motivo è spesso necessario ridurre gli enunciati (rif. alla tecnica di traduzione “Riduzione”) riformulando lo stesso concetto in meno parole o in parole con un minor numero di caratteri, senza snaturare il messaggio.
Revisione finale
Una volta inseriti i sottotitoli al nostro filmato si passerà alla revisione ed eventuale modifica del nostro lavoro. Per esperienza sarebbe meglio parlare di revisioni e modifiche, pensando alla nostra traduzione come a un’opera in continua evoluzione fino al raggiungimento dell’obiettivo finale: un lavoro di qualità.
Stefano Gaffuri